Un branco di rari elefanti del deserto, in Mali è stato decimato da una delle peggiori siccità avvenute a memoria d’uomo nel paese nell’ultimo quarto di secolo, che ha abbassato il livello delle già esigui fonti d’acqua presenti sul territorio I 400 pachidermi che ancora vivono nel Gourma settentrionale, sono costretti a percorrere lunghi tratti nel territorio che lambisce il Sahara per trovare le scarse risorse idriche che necessitano per la loro sopravvivenza. Gli animali più giovani sono i più colpiti da questo problema, perché a differenza degli adulti, non hanno il tronco abbastanza lungo per poter raggiungere in profondità nei pochi pozzi presenti, le scarse falde d’acqua residuaQuest'anno il livello delle acque lacustri è estremamente basso nella regione Gourma, a causa della scarsità di precipitazioni irregolari avvenute nel corso del 2008. Il più importante di questi laghi, il Banzena, stà raggiungendo i limiti critici del 1983, quando si è asciugato completamente. Il 16 maggio, Jake Wall, uno scienziato che collabora con “Save the Elephants”, è tornato nel bacino e lo ha trovato quasi asciutto.Sono dunque poche le possibilità che oggi questi pachidermi hanno per poter trovare risorse idriche sufficienti al loro fabbisogno. Si sta assistendo ad una serie di movimenti erratici da parte di questi gruppi di grossi mammiferi, con destinazioni sempre più distanti, alla disperata ricerca di acqua e foraggio.
Nel corso degli ultimi anni, la Fondazione “WILD” e “Save the Elephants”, in collaborazione con il Mali, Ministero dell'Ambiente, Direzione per la conservazione – “Direction Nationale de la Conservation de la Nature”, hanno monitorato questi ultimi elefanti del deserto tramite l’ausilio di 9 radiocollari dotati di Global Positioning System (GPS). Gli impulsi trasmessi da questi collari, hanno permesso di rilevare le diverse posizioni degli elefanti, con rilevazioni effettuate fino a tre volte nel corso della giornata, tramite collegamento satellitare e di sviluppare informazioni in tempo reale sulle attività dei singolo gruppi. il dr Iain Douglas-Hamilton di “Save the Elephants” ha eseguito studi e ricerche sul campo, controllando l’andamento dei vari gruppi dalla metà degli anni ’70. Dice in un’intervista: "Nella regione del Gourma, in Mali, esistono gli ultimi elefanti che vivono nel Sahel, nell’Africa settentrionale. Il loro numero è diminuito drasticamente a partire dal 1970 a causa dei cambiamenti climatici e il sovraffollamento del bestiame, che h a degradato l'habitat. Questi elefanti hanno un percorso alimentare tra i più lunghi e gravosi rispetto a qualsiasi migrazione in Africa. Si muovono in cerchio, in senso antiorario per ben 700 km.Al culmine della stagione secca, questi pachidermi, si accalcano nell’unica “manciata” di laghi poco profondi presenti nel vasto territorio a sud di Timbuktu, e vi rimangono fino alla successiva stagione delle piogge, in luglio e agosto. Alcune ONG hanno lanciato un appello di emergenza per salvare questo branco. Attualmente molti gli elefanti sopravvivono con estrema difficoltà data dalla limitazione e dal difficile accesso agli approvvigionamenti di acqua. In un letto asciutto del lago, a 50 km ad est di Banzena, 6 elefanti sono sopravvissuti, riuscendo a recuperare a stento l’acqua loro necessaria alla sopravvivenza, inginocchiandosi in prossimità di alcune falde a 3 metri sotto il livello del suolo, attraverso un buco scavato dal popolo Tuareg. Li esemplari più giovani, che non hanno certamente le dimensioni degli adulti, non possono assolutamente raggiungere questi punti vitali di rifornimento idrico e se uniamo al fatto le lunghe distanze che sono costretti a superare per cercare di raggiungere le falde loro accessibili, le alte temperature e condizioni di debolezza, anche quest’anno, purtroppo dovremo stimare un pesante tributo per le nuove generazioni di pachidermi.
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