Nel corso degli ultimi anni, la Fondazione “WILD” e “Save the Elephants”, in collaborazione con il Mali, Ministero dell'Ambiente, Direzione per la conservazione – “Direction Nationale de la Conservation de la Nature”, hanno monitorato questi ultimi elefanti del deserto tramite l’ausilio di 9 radiocollari dotati di Global Positioning System (GPS). Gli impulsi trasmessi da questi collari, hanno permesso di rilevare le diverse posizioni degli elefanti, con rilevazioni effettuate fino a tre volte nel corso della giornata, tramite collegamento satellitare e di sviluppare informazioni in tempo reale sulle attività dei singolo gruppi. il dr Iain Douglas-Hamilton di “Save the Elephants” ha eseguito studi e ricerche sul campo, controllando l’andamento dei vari gruppi dalla metà degli anni ’70. Dice in un’intervista: "Nella regione del Gourma, in Mali, esistono gli ultimi elefanti che vivono nel Sahel, nell’Africa settentrionale. Il loro numero è diminuito drasticamente a partire dal 1970 a causa dei cambiamenti climatici e il sovraffollamento del bestiame, che h a degradato l'habitat. Questi elefanti hanno un percorso alimentare tra i più lunghi e gravosi rispetto a qualsiasi migrazione in Africa. Si muovono in cerchio, in senso antiorario per ben 700 km.Al culmine della stagione secca, questi pachidermi, si accalcano nell’unica “manciata” di laghi poco profondi presenti nel vasto territorio a sud di Timbuktu, e vi rimangono fino alla successiva stagione delle piogge, in luglio e agosto. Alcune ONG hanno lanciato un appello di emergenza per salvare questo branco. Attualmente molti gli elefanti sopravvivono con estrema difficoltà data dalla limitazione e dal difficile accesso agli approvvigionamenti di acqua. In un letto asciutto del lago, a 50 km ad est di Banzena, 6 elefanti sono sopravvissuti, riuscendo a recuperare a stento l’acqua loro necessaria alla sopravvivenza, inginocchiandosi in prossimità di alcune falde a 3 metri sotto il livello del suolo, attraverso un buco scavato dal popolo Tuareg. Li esemplari più giovani, che non hanno certamente le dimensioni degli adulti, non possono assolutamente raggiungere questi punti vitali di rifornimento idrico e se uniamo al fatto le lunghe distanze che sono costretti a superare per cercare di raggiungere le falde loro accessibili, le alte temperature e condizioni di debolezza, anche quest’anno, purtroppo dovremo stimare un pesante tributo per le nuove generazioni di pachidermi.
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lunedì 12 ottobre 2009
Mali: GLI ULTIMI ELEFANTI DEL GOURMA
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